Mikhail Gorbachev è stato il leader dell’Unione Sovietica dal 1985 al 1991. Durante il suo mandato, ha introdotto riforme politiche ed economiche, tra cui la glasnost (trasparenza) e la perestrojka (ricostruzione), per modernizzare l’Unione Sovietica e migliorare la vita dei suoi cittadini.
Tuttavia, le riforme di Gorbachev hanno portato a una maggiore libertà di espressione e di stampa, che ha portato alla critica del governo e alla diffusione di idee democratiche. Ciò ha portato alla caduta del muro di Berlino nel 1989 e alla dissoluzione dell’Unione Sovietica nel 1991.
Negli anni ’90, la Russia ha affrontato una serie di sfide, tra cui l’instabilità politica, l’economia in crisi, la disoccupazione e la criminalità organizzata. Il presidente Boris Yeltsin ha cercato di modernizzare l’economia russa, ma la transizione da un’economia pianificata a una di mercato è stata difficile e ha portato a un aumento della disuguaglianza economica.
Gli anni ’90 sono stati anche un periodo di instabilità politica e di conflitti interni, tra cui la guerra in Cecenia e l’ascesa del nazionalismo russo. Tuttavia, alla fine degli anni ’90, la Russia ha iniziato a stabilizzarsi e a rafforzare la sua economia, grazie alle riforme economiche e alla crescita del settore delle risorse naturali.