Trovo inutile continuare a registrare i numeri dei morti , dei feriti, degli imprigionati. Qualunque cosa possa scrivere io e qualunque protesta si possa sollevare nel modo per arrestare il genocidio dei palestinesi non porta a niente. Come era logico e prevedibile, dopo la totale distruzione del Nord e di Gaza City in particolare, l’esercito scenderà al sud per completare l’opera lasciandosi alle spalle migliaia di morti innocenti e oltre 2 milioni di persone senza casa, strade, servizi, infrastrutture. Soprattutto senza ospedali, tutti distrutti. L’obiettivo di Hamas era estendere il conflitto a tutta la Regione, nella convinzione che Hezbollah e gli altri gruppi armati come Jihad islamica, Martiri di Al Aqsa, FPLP (Fronte Popolare di Liberazione della Palestina) si sarebbero riuniti sotto un’unica bandiera, sostenuti dall’Iran , contro il comune nemico Israele. La forte presenza delle portaerei americane unita alle divisioni fra gruppi etnici e religiosi , ha congelato qualunque reazione alla dichiarazione di guerra di Israele. Che ha realizzato, spinta da una coalizione di Governo favorevole alla liquidazione dell’idea di uno Stato di Palestina, che questa era un’occasione unica e irripetibile per far fuori piu palestinesi possibili , cacciarli da Gaza spingendoli nel Sinai e normalizzare la Cisgiordania assoggettandola completamente all’esercito in difesa del l’espansione dei coloni. Che manifestano, non a caso, con “Palestinesi andate via, tornate in Giordania” .
Alla fine il P(d)M Nethanyahu non ha avuto torto a sostenere Hamas, permettendo che crescesse e prendesse il potere. Il miglior alleato di un individuo corrotto e disgustoso è stato proprio il gruppo di bastardi terroristi che hanno armato gli aerei e i cannoni di Israele contro i poveri palestinesi di Gaza. Si sono vantati, ì bastardi senza Dio, di aver costruito una roccaforte sotterranea ; sono stati loro a parlare di 500 km di gallerie impenetrabili e di una città che sprofonda fino a 100 metri e che e’ più grande di tutto quello che ci sta sopra. Mi chiedo come sia possibile assistere senza fare nulla alla lenta morte di 38 neonati privati degli incubatori. I soldati che sono entrati in Al Shifa e che hanno controllato ogni stanza, ogni angolo, ogni pertugio, interrogando con metodi incivili medici , infermieri , pazienti, hanno avuto la tentazione di fare qualcosa di utile per salvare la vita di chi sta morendo senza cure ? Questa totale, assoluta, volgare disumanità è quello che traspare dai comportamenti dei militari , che ridono quando un palazzo viene abbattuto o quando un bersaglio viene raggiunto da uno dei tanti cecchini. Questa mancanza di “pietas” e’ la prova di come i palestinesi siano per i militari (ma non solo, anche per buona parte degli israeliani) solo scarafaggi, non facenti parte del consesso umano. Nessuna emozione, nemmeno una lacrima per bimbi morti o mutilati o rimasti orfani ; basta il ricordo di stupri o omicidi datati 7 ottobre a giustificare questa totale insensibilità nei confronti di civili indifesi , la maggior parte bambini ? L’odio profondo che tollera queste atrocità quotidiane non nasce in un giorno e non esplode per un evento per quanto terribile come quello del 7 ottobre. Quelli che ripetono il mantra “ Israele combatte per la propria sopravvivenza” non battono ciglio di fronte a donne sventrate, a bambini che muoiono lentamente sotto le macerie. Sembra siano almeno 1.700 fino ad oggi. Pensate a vostro figlio in una cantina al buio , al freddo, con le mura crollate sopra; quanto tempo ci metterà a morire ? Quante urla, quante lacrime? Pensate al babbo o alla mamma che sentono un figlio sotto il crollo e non possono fare nulla perché non hanno strumenti per liberarlo. E questo succede ogni giorno, ovunque, da quaranta giorni senza luce, acqua, cibo, medicine. Pensate a più di 2 milioni di umani compressi in 200 Km quadrati dove la maggior parte delle abitazioni sono distrutte, dove gli ospedali sono collassati, dove e’ divenuta scontata e comune l’assunto “A Gaza non c’è nemmeno un posto sicuro” .
L’unica chance è trovare il modo di andare altrove, nella prospettiva di avere in futuro uno Stato di polizia diretto da Israele. L’esempio della Cisgiordania e’ sufficiente, nonostante che formalmente il “Governo” sia dell’Autorita’ Palestinese. L’abbattimento oggi della statua di Arafat per mano dell’esercito la dice lunga su quello che aspetta l’West Bank occupato. Quindi altrove dove ? L’Egitto non vuole profughi; la Cisgiordania non ha ne’ la voglia ne’ le capacità di assorbire 2.3 milioni di persone. E allora ? Chi avrà voglia e denari per ricostruire il simulacro di Gaza ?